SERIE D

SERIE D - L'AC LOCRI NON CI STA: "No al razzismo, così si vanificano tutti i nostri sforzi"

29.08.2018 19:23

Durissimo comunicato dell'AC Locri dopo le determine del Giudice Sportivo, che ha comminato 1500 euro d'ammenda e una gara a porte chiuse (pena sospesa) perv alcuni cori di discriminazione razziali all'indirizzo di alcuni calciatori del Roccella, nel corso della gara di Coppa di domenica.

Ecco il pensiero del club amaranto:

Domenica scorsa, dopo tanta attesa, la Locri calcistica si è finalmente potuta godere il ritorno in un palcoscenico importante respirando, grazie al preliminare di Coppa Italia, l’aria della serie D. 
Eppure, a bocce ferme, non riusciamo a goderne a pieno per una ragione fastidiosa, una grave ed una gravissima.

Fastidioso è il risultato, poiché perdere non fa mai piacere ma nella competizione ci sta.

Grave è che questa partita lascia in eredità 1500 euro di multa e se ripensiamo a quanto ci sono costate le sanzioni lo scorso anno, certamente non dormiamo sonni tranquilli. Perché, se nella passata stagione con il totale multe avremmo potuto pagare, abbondantemente, tutte le trasferte o un giocatore di “medio cabotaggio”, quest’anno in serie D si rischia di arrivare a rimpiangere un top player.

Ora siamo alla cosa gravissima e più importante. La motivazione della multa.
Per una tifoseria, indubbiamente passionale, capace in molte sue coreografie di richiamare la culla di civilità della Locri che fu, splendente città della Magna Grecia, è impensabile e vergognoso macchiarsi della barbarie del razzismo che non solo lede i valori dello sport, ma anche quelli dell’essere umano.
Per arrivare in serie D e garantire la partecipazione si sono susseguiti enormi sforzi e si è fatto un grande lavoro che ha migliorato, anche, l’immagine di Locri e del Locri.

Noi non ci stiamo a vanificare tutto questo.

Già alcune partite verranno giocate lontano da casa per la ristrutturazione dello stadio, non vorremmo, qualora si reiterassero certi comportamenti, dover valutare di giocare tutte le partite fuori o come estrema decisione cedere la squadra ad altre e più mature realtà. Crescere è anche prendersi le proprie responsabilità e restare nei canoni del buon gusto e del vivere civile.

 

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