SERIE C - Reggina, nulla da perdere

14.05.2019 19:58

 

Di Valerio Romito – Vietato ai deboli di cuore: c’è voluto un gol da favola, così come una vera e propria favola appare la vicenda del suo marcatore, per consentire alla Reggina di approdare al secondo turno dei play off al termine di una gara che sembrava compromessa, fino appunto al jolly tirato fuori dal rientrante Ungaro ad una manciata di minuti dal termine.

Le difficoltà riscontrate al cospetto del Monopoli non possono rappresentare una sorpresa: già in sede di presentazione della gara avevamo evidenziato le probabili difficoltà che avremmo incontrato nel contrastare un avversario di livello, ostico e ben allenato dall’ex Scienza, del quale abbiamo apprezzato, oltre alle doti tecniche, la grande sportività (non come qualcun altro, per il quale da una ventina di giorni siamo diventati il male assoluto e la causa di ogni calamità mondiale…), e dunque non rappresenta un caso il fatto, che, ancora una volta, non siamo riusciti ad infrangere il tabù del mancato successo, costretti ad usufruire della regola del miglior piazzamento per superare l’ostacolo.

È innegabile altresì come, oltre alla forza dell’avversario, abbia influito molto sia l’aspetto psicologico, che inevitabilmente si è fatto condizionare dalla possibilità di usufruire del doppio risultato, nonché un entusiasmo straripante che ha riportato allo stadio qualcosa come 14 mila anime, roba che neanche nella “bassa” serie A capita ormai di vedere più, e che magari ha illuso più di qualcuno che l’impegno con i biancoverdi potesse trasformarsi in una formalità. Paradossalmente però la grande sofferenza patita per quasi 80 minuti, unita all’esplosione di gioia per la magica traiettoria con cui il pallone si è infilato nel sette, ha di fatto reso memorabile la serata, caricando ancor di più, ove fosse possibile, un ambiente già traboccante di euforia.

Giusto il tempo però di gioire qualche ora, che già ci si affaccia al secondo, terribile appuntamento della poule spareggi, in un Cibali che, ne siamo certi, presenterà lo stesso colpo d’occhio ammirato al Granillo domenica sera, contro una compagine che, è bene ricordare, è stata costruita per il salto diretto in cadetteria e che, presumibilmente, non ha dimenticato la lezione subita in quel di Reggio appena un mese e mezzo fa.

Inutile negare che i favori del pronostico sono, oggettivamente, quasi tutti per i padroni di casa, non fosse altro per la priorità che, in caso di pareggio, stavolta andrebbe a premiare i nostri avversari, pur tuttavia evidenziando come, anche a seguito del “restyling” di gennaio, il valore tecnico delle due squadre possa considerarsi più o meno equivalente, prova ne è il rendimento assolutamente speculare prodotto da entrambe nel girone di ritorno (31 punti etnei contro i 29 amaranto); volendo poi ricercare punti a nostro favore, probabilmente il fattore psicologico ci vede maggiormente sul pezzo, in confronto ad un ambiente rossazzurro che, sulla base degli intenti iniziali, ha certamente più da perdere rispetto a noi.

Quel che appare certo, alla fine, è che la verità vera verrà resa dal campo, pronto a spazzare via pronostici e chiacchiere varie con il suo responso inappellabile: proviamoci dunque, nella consapevolezza, posseduta già dal principio di questo nuovo percorso tecnico-societario, che sarebbe stata durissima arrivare fino in fondo, ma che comunque il destino possiamo costruircelo da soli. E che una favola, per essere tale, ha bisogno di un lieto fine.

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