SERIE C - RENDE, la fiaba di Modesto e Coscarella: "Il miracolo a chilometro zero"

24.11.2018 12:34

Il Rende finisce sulle pagine nazionali di Gazzetta dello Sport, a parlare il patron Coscarella e il tecnico Modesto.

"Rende, il miarcolo a chilometri zero", sottolinea il quotidiano sportivo

«Siamo una società a chilometro zero, la nostra forza è l’emozione». Fabio Coscarella, presidente del Rende, lo sostiene con il vigore delle idee e la dimostrazione dei risultati. La squadra allenata da Francesco Modesto — impegnata questa sera in casa della Cavese — è prima nel girone C, alla pari della Juve Stabia e sta valorizzando i giocatori cresciuti in casa come Viteritti, Germinio e Vivacqua. «Lavoriamo spendendo il giusto, un quinto di certi club del nostro girone — aggiunge Coscarella — non vogliamo perdere contatto con la realtà di Rende, con quelle emozioni di cui parlavo prima. L’ambizione non ha comunque limiti e in B non saremmo da meno di piazze come Empoli, Cittadella, Licata... Certo, siamo in anticipo rispetto alla tabella di marcia che avevamo steso». Coscarella è diventato presidente del Rende nel 2013: sotto la sua gestione sono passati solo due allenatori, Bruno Trocini e Francesco Modesto. Si può lavorare a Rende, è evidente. Il capoluogo Cosenza è lì, lo vedi e lo tocchi. Non dista, è appiccicato. E la vicinanza con il centro più corposo ha spesso offuscato Rende che vanta un Campus universitario da oltre 30 mila studenti. «È la nostra grande fortuna — continua Coscarella —. Abbiamo creato un progetto comune per utilizzare le rispettive strutture e per poter dare la possibilità ai nostri giocatori di studiare, come Germinio e Vivacqua. E poi all’interno del Cus sviluppiamo la nostra scuola calcio». Entusiasma l’onda di freschezza. Il presidente è nato nel 1976, il d.s. Giovambattista Martino nel 1990, il tecnico Modesto nel 1982. La voglia di far sapere cos’è Rende si respira nelle trattative di mercato, alle quali presenzia Coscarella.

NEGLI OCCHI «Soprattutto in principio, quando ancora non si parla di cifre — spiega Coscarella, imprenditore nel ramo edile —. Voglio guardarli negli occhi, vogliamo sapere chi ci portiamo in casa. Ho imparato da mio padre Giampiero a scrutare le persone dallo sguardo quando lavoravo nella concessionaria di famiglia. Qui, prima di fare calcio, diamo un’impostazione di vita». Modesto ne è l’esempio. Nel 2016 si è fatto due settimane di carcere per colpa di un pentito che si inventò un suo coinvolgimento in materia di usura ed estorsioni. Brutta storia, da cui nasce l’opportunità Rende. Un ultimo anno in campo, poi la panchina della Berretti e quindi quella della prima squadra. «Nemmeno ci credeva quando gli ho proposto il biennale» — sorride Coscarella. «La società ha voglia di emergere, nel nostro piccolo non ci manca nulla — spiega Modesto —, è un’opportunità per tutti ciò che sta facendo il presidente». Insieme con l’amministrazione comunale guidata da Marcello Manna, avvocato penalista eletto nel 2013, tifoso interista. «Seguiamo un progetto comune, attenti anche alle famiglie abbienti — spiega il primo cittadino — perché Rende significa aggregazione».

 

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