SERIE A, "Crotone, poker e vittoria: Messias abbatte lo Spezia"

13.12.2020 13:16

 

"Crotone, poker e vittoria: Messias abbatte lo Spezia", scrive Gazzetta dello Sport nelle pagine nazionali.

"È arrivato anche il Crotone. Era l’unica squadra ancora priva di vittorie in campionato: mancanza colmata contro un’altra neopromossa, lo Spezia, segnando addirittura quattro gol. Gli uomini di Stroppa avevano già dimostrato di appartenere alla categoria, ma non avevano mai raccolto quanto prodotto. Stavolta invece spremono in un colpo solo quasi il bottino realizzativo delle altre dieci partite (appena sei reti). Il merito principale è di uno straordinario Junior Messias, arrivato troppo tardi al calcio vero, tra emigrazione, lavori “veri”, tornei amatoriali. Ogni volta il brasiliano è una sorpresa, e compensa le assenze di Simy, un “gatto da caccia”, come Mourinho definiva Karim Benzema ai tempi del Real Madrid. Il nigeriano, spietato in B, soffre terribilmente la categoria. Non Messias: un’ammonizione provocata dopo due minuti a Chabot, gol dopo sette minuti, l’intuizione che porta al tris, un gol con lo scavetto annullato per un vizio di forma (fuorigioco millimetrico), la doppietta a chiudere la partita con uno scatto bruciante come se fosse inizio gara. È stato lui l’uomo della partita, senza dubbio, ma non l’unico motivo della vittoria.

Senza gli uomini che meglio fanno viaggiare il pallone in mezzo al campo, cioè Cigarini e Benali, Stroppa ha impostato una partita di contenimento – anche senza alzare troppo la pressione come al solito – per sfruttare gli ampi spazi della difesa altissima dello Spezia. Il primo gol arriva con Messias che parte praticamente dalla linea mediana in campo aperto, in uno contro uno con Terzi, situazione in cui il brasiliano non è fermabile. E pure il terzo è arrivato con 40 metri di erba da correre per Pereira (liberato dal solito Messias). La difesa alta, del resto, è una condizione necessaria a Italiano per tenere la squadra corta e i reparti vicini. Quando succede, i giocatori dello Spezia occupano perfettamente il campo: combinano, scambiano, giocano. Pareggiano per un erroraccio di Zanellato – regista che regista non è – sulla costruzione bassa e dovrebbero mordere di più in un primo tempo più ligure che calabrese.

Un’altra mossa frequente di Italiano è quella di sostituire i giocatori ammoniti. Lui lo fa con Ferrer, ma il cambio con Sala sfascia il progetto-partita. Se il suo collega, pur spendendo un giallo, era riuscito a contenere Reca, l’ex Spal abbocca alla finta del suo ex compagno polacco e cede il 2-1 a inizio ripresa. E poi spezza la linea del fuorigioco rendendo regolare la posizione di Pereira che vola a dare il 3-1 a Eduardo: primo gol italiano per lui come lo è stato per Reca. Buone nuove per Stroppa. Sul conto di Italiano, va messa anche l’assenza di Nzola, che a sua volta sostituiva Galabinov: senza un riferimento solido lì davanti, anche nello sviluppo della manovra, è complicato. Il 19enne Piccoli, scuola Atalanta, si inventa un paio di numeri da stropicciarsi gli occhi – come il dribbling su Marrone e Luperto, poi Cordaz ha sbarrato la porta –, ma si rivela leggerino nella difesa della palla e dell’aiuto alla squadra. Crescerà, ci mancherebbe, ma nello specifico della partita la differenza si vede. Diciamo anche che nemmeno la squadra lo ha aiutato da un certo punto in poi. Lo Spezia non ha perso autostima dopo l’1-0 – la difesa alta è un rischio accettato –, ma si è perso dopo il doppio colpo di inizio ripresa: troppi lanci lunghi, linee di passaggio più ingarbugliate. Il Crotone resiste, controlla, incassa", si legge.

Voto 7 a Cordaz, Molina, Simy, Reca e Eduardo, bocciati Zanellato e Simy, bene anche Marrone e Luperto.

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