SERIE A, "L'Udinese non sfonda, il Crotone soffre ma si salva"

16.12.2020 09:27

 

"L'Udinese non sfonda, il Crotone soffre ma si salva", scrive Gazzetta dello Sport nelle pagine nazionali.

"Un pareggio che sembra una pausa dopo i recenti entusiasmi, il piccolo passo che si accetta come antidoto all’esagerazione di impegni ravvicinati nel calendario dell’era Covid. Rifiata il Crotone, più contento di farlo vista la differenza in classifica e il solo punto preso nelle precedenti cinque trasferte. Deve frenare l’Udinese che arrivava da tre vittorie consecutive ma che forse temeva la scivolata inattesa, tipica di quando si comincia a parlare di piazzamenti prestigiosi. Però è la squadra di casa quella che comanda e raccoglie meno rispetto alla produzione: ha le occasioni migliori, le manca il colpo del k.o.. Non ha l’uomo da un tiro-un gol, magari anche sporco. Quando segna Pussetto è in fuorigioco (due volte), quando De Paul gli offre un rigore in movimento, l’altro argentino non giustizia Cordaz, il migliore dei suoi.

Secondo moda del momento, Luca Gotti potrebbe essere contento per aver snaturato gli avversari, che di solito se perdono se la giocano sempre, hanno vivacità e idee moderne. Stavolta invece viene imbastita una trama puramente difensiva, tolto il primo quarto d’ora, che Giovanni Stroppa battezza con il classico «il fine giustifica i mezzi». Certo, ma l’Udinese ha anche delle colpe, nel non saper infilare gli aghi nel cuore della difesa avversaria. L’azione citata è il simbolo di questo vorrei ma non posso: fuga di Deulofeu, invito per De Paul che però davanti alla porta non tira e porge a Pussetto: bum, sul portiere. Sono quelle intuizioni che se ti riescono fai un figurone. Se vanno male, fanno pensare a sfoggio di arroganza, a supporre di essere il Barcellona dei bei tempi senza parlare catalano.

Le squadre si somigliano del disegno tattico di base (3-5-2) ma hanno varianti diverse per cercare di impossessarsi del match. L’Udinese ha due interni di movimento e qualità come Pereyra e De Paul: a turno vanno orizzontali per prendere palla, si alzano per l’inserimento che poi si può tradurre in ultimo passaggio o conclusione. Entrambi sono abili a sistemarsi in posizioni che creino problemi ai rossoblù: 3-1-3-3 nel possesso con Zeegelaar sulla linea delle sue punte nel primo tempo e più Molina nel secondo. L’Udinese quando deve coprirsi resta stretta verso la sua area e larga per impedire di trovare aria agli esterni di Stroppa. Lascia solo due tentativi, nel primo quarto d’ora, di cui uno su punizione. Il quinto risultato utile consecutivo è anche il terzo senza prendere gol. Anche se manca Nuytinck, dietro restano tranquilli.

A differenza degli avversari, i crotonesi di solito preferiscono impostare dal basso, pensano di non aver disturbo ma l’Udinese quasi li imita e chiude davanti con 4 uomini. Quando devono iniziare l’azione, i rossoblù si sistemano a 3-1-2-4, alzando molto gli esterni difensivi, ma succede di rado se non nell’avvio descritto. Poi Stroppa preferisce chiamare la densità sulla sua trequarti. Messias a centrocampo è l’immagine del piano del tecnico: per un tempo fatica su Pereyra e viene ammonito su De Paul, che pure claudicante per i falli (altri due gialli per fermarlo) rimane quello con più fantasia. Le belle intenzioni del Crotone diventano un abbassarsi continuo anche nella ripresa: baricentro a 39 metri. Deulofeu quando entra è più velenoso di Nestorovski, Pussetto sprinta ma non castiga. Lo 0-0 è una tappa intermedia verso le fatiche di fine anno", scrive il quotidiano sportivo.

Cordaz il migliore dei suoi, voto 7.

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