SERIE C - Reggina, programmare per diventare grandi

20.05.2019 17:20

 

Di Valerio Romito – La giostra è finita: la sconfitta al secondo turno dei play off promozione fa calare il sipario su una delle stagioni più emozionanti e, allo stesso tempo, significative della storia recente amaranto, vissuta sulle montagne russe che hanno sballottato, in dieci mesi, la squadra dall’incubo della scomparsa al sogno del salto di categoria.

Riuscire a sbancare il Cibali (oggi Massimino) avrebbe probabilmente consentito la prosecuzione di un percorso, seppur ancora difficile, meno proibitivo riguardo l’handicap del piazzamento della stagione regolare, grazie all’introduzione del doppio turno di spareggio che poteva consentire, alla squadra peggio posizionata, di compensare lo svantaggio del doppio risultato tra le mura amiche, e le statistiche relative alle presenze dei primi due turni non avevano fatto altro che evidenziare quale potesse essere, in questa fase, il “vantaggio” rispetto alle altre di poter giocare al Granillo. È però altrettanto vero che è arrivata una battuta d’arresto inappellabile ed incontestabile, nel gioco e nel risultato, anche al netto delle discutibili decisioni arbitrali del figlio “d’arte” sig. Ayroldi.

La sconfitta in quel di Catania non ha fatto altro che evidenziare, anzi quasi certificare, i limiti di un organico che, seppur già sufficientemente competitivo sin da inizio campionato al di là delle ormai stra-note criticità vissute a fine 2018, e massicciamente ridisegnato a gennaio, ha mantenuto alcune carenze strutturali che, alla fine, si sono dimostrate decisive nel momento topico della stagione: impossibile non notare, ad esempio, il fatto che a stagione terminata, numeri alla mano, il capocannoniere della squadra sia rimasto Sandomenico, oltretutto inspiegabilmente (e, aggiungiamo, ingenerosamente) accantonato da febbraio in poi, sintomo inequivocabile del fatto di non essere riusciti, nel mercato invernale, a colmare efficacemente quella che appariva chiaro fosse l’esigenza maggiore riscontrata nella rosa; o, non da meno, l’esiguità di calciatori di fascia disponibili, che proprio in occasione dell’appuntamento di mercoledì sera è esplosa in tutta la sua evidenza, in concomitanza con gli infortuni di Kirwan e del già adattato Franchini, ed abilmente sfruttata dai catanesi per costruire la loro vittoria.

Anche il capitolo allenatore merita alcune considerazioni: il buon Cevoli ha innegabilmente adempiuto a quanto richiestogli nei diversi momenti della stagione, sia quando gli obiettivi iniziali si limitavano ad un campionato tranquillo, sia, dopo il suo rientro, a riuscire a centrare un piazzamento utile per la post season; per contro, il tecnico sanmarinese ha evidenziato, lungo tutto il percorso della sua gestione, accanto ad una straordinaria capacità di lettura della gare in corso d’opera, nonché analoga abilità nel porre in essere correttivi che spesso si sono rivelati decisivi in positivo, un altrettanto costante difficoltà di preparazione ed approccio alle partite stesse, che nel lungo periodo certamente potrebbe risultare inconciliabile rispetto a traguardi ambiziosi, e che unita all’inesperienza nel disputare determinati appuntamenti da dentro o fuori, ha prodotto, nei due incontri di play off disputati, letture tattiche e prestazioni certamente al di sotto delle aspettative.

Ovviamente nessun dramma e pochi rimpianti per una stagione alla fine nettamente positiva, ed in cui la vittoria più importante è costituita da quel ritrovato entusiasmo e coinvolgimento della piazza, che ha consentito, nella seconda parte di stagione, di rivedere lo stadio gremito, e che ha visto il suo culmine nei 14 mila della splendida serata di Reggina Monopoli. Entusiasmo che costituirà la base, da cui ripartire per programmare una stagione, la prossima, che dovrà vederci, come auspicato da tifosi e società, protagonisti sin dall’inizio per cercare il salto di categoria, attraverso il puntellamento di un organico il cui nucleo appare già molto competitivo, e probabilmente, come ci suggeriscono alcuni segnali percepiti in queste ore, la ricerca di una nuova guida tecnica con un profilo già vincente in terza serie.

Aspettiamoci dunque un estate altrettanto intensa, in cui andranno gettate le basi per consentire agli amaranto un futuro, e lo speriamo tutti, sempre più luminoso. Ad maiora, Reggina.

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