SERIE A

SERIE A, "Salto nel futuro: si ai fondi", tutti i dettagli dell'accordo

20.11.2020 11:22

 

"La serie A nel futuro: si ai fondi", scrive Gazzetta dello Sport nelle pagine nazionali, con analisi completa della svolta impressa dall'Assemblea dei club di massima serie.

"Sì. Sì con 20 voti su 20. La Lega di Serie A, specialista fino a poco tempo fa in rinvii, lacerazioni e atmosfere da tutti contro tutti, battezza l’accordo con il consorzio Cvc/Advent/Fsi, con l’unanimità. La proposta dei fondi private equity viene accettata: l’accordo porterà 1,7 miliardi di euro nelle casse dei club, che cederanno il 10 per cento della Serie A e potranno anche accedere a una linea di credito di 1,2 miliardi. Cifre importanti, che per Paolo Dal Pino, presidente di Lega e gran tessitore della tela dell’intesa, lo sono di più anche per il momento in cui arrivano: «La cosa che dà più felicità è pensare che in un momento così drammatico per tutto il Paese e per questa industria ci sia la capacità del sistema Serie A di fare. Abbiamo inventato un sistema e ci abbiamo creduto tutti insieme». Il sì non è ancora l’ultima puntata della storia, non è stato firmato nulla, ma il traguardo è sempre più vicino. «Siamo ancora nel percorso - dice Dal Pino - bisogna arrivare in cima alle scale, ma abbiamo fatto parecchi passi e ci stiamo avvicinando». Vanno ancora messi a punto dei passaggi giuridici e fiscali, c’è poi lo scoglio ovviamente faticoso della tabella di ripartizione delle risorse fra i club, ma l’unanimità sembra un credibile lasciapassare per il superamento degli ostacoli. Bisognerà anche lavorare sulle strategie in capo alla media company fissando una condivisa linea di confine fra prodotti “collettivi” e prerogative del singolo club.

Non si tratta di un accordo a tempo. Dal Pino lo ha sottolineato. In pratica, il consorzio ha acquistato un pezzo di Serie A e non potrà uscire dall’accordo prima di sei anni. I fondi avranno il timone della governance con l’amministratore delegato, che però sarà nominato con una clausola di gradimento da parte dei club. Nei 35 giorni dall’ultima assemblea a quella di ieri, che è stata brevissima (poco più di un’ora, fra l’inizio e l’habemus accordo), la Lega ha provato a convincere soprattutto la minoranza dei cinque astenuti di ottobre. Anche la scelta di inserire due club scettici, Napoli e Udinese, nella commissione che ha lavorato sull’accordo (ne facevano parte anche Juventus, Roma e Bologna), era funzionale a questo tentativo: non accontentarsi di una maggioranza qualificata (14 voti), ma lavorare per un voto pieno per legittimare una svolta davvero epocale.

E adesso? Adesso c’è da lavorare su vari piani. Bisognerà sminare tutti i possibili problemi tecnici dell’accordo, che dovrà transitare anche per Agcom e Agcm, per poi passare a un “interpello” presso l’Agenzia delle entrate. Si dovrà far fruttare il più possibile i due bandi, non tanto e non solo quello dei diritti tv per l’Italia, quanto gli accordi con l’estero. La gara sarà lanciata proprio lunedì. Peraltro lunedì Dal Pino volerà proprio in Arabia Saudita, un viaggio in cui incrocerà alcuni dei possibili investitori di quell’area geografica. Il bando estero è open, nel senso che non c’è una cifra base e che sono in palio pacchetti che riguardano la ritrasmissione nei diversi continenti. La media company non dovrà solo potenziare (e guadagnare) ciò che già c’è, quanto “inventare” nuovi contenuti legati al prodotto calcio con il nuovo contenitore in costruzione, quello del canale della Lega.

E le richieste al Governo ? L’ad Luigi De Siervo chiede un tavolo di confronto: «La Serie A prova a trovare la strada per uscire sulle proprie gambe dalla crisi. Ma questo non significa che le richieste fatte al Governo non siano più attuali». Se l’accordo con i fondi è un salto verso il futuro, il problema è quello di fare i conti con un’emergenza del presente che morde. Di qui, la richiesta di una dilazione dei versamenti contributivi. Di certo, i club ne sono consapevoli, si dovrà in qualche modo rispondere a Spadafora, che mercoledì sera aveva parlato di una «Serie A che vive al di sopra delle proprie possibilità». Il ministro dello Sport preferisce non intervenire visto che la partita non può dirsi ancora finita, ma nella maggioranza è il Pd - con una nota dell’ex ministro Luca Lotti e dei deputati Patrizia Prestipino e Andrea Rossi - a parlare di «una bella notizia per il calcio italiano»", la dettagliata analisi del quotidiano sportivo.

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