REGGINA, CHE CONFUSIONE…

12.10.2018 18:31

di Valerio RomitoStand by cronico: nel campionato più astruso, irrazionale, quasi inconcepibile in termini organizzativi che si ricordi, la Reggina è costretta a subire l’ennesima pausa forzata, stavolta per responsabilità non ascrivibili a nessuno se non a Giove Pluvio.

Il nuovo inatteso stop ha però rappresentato solo la “ciliegina” dell’ennesima settimana di passione amaranto, che nel frattempo ci ha portato in dono (molto poco gradito) la notizia del protrarsi di un esilio dal Granillo che comincia a divenire indigesto soprattutto ai tifosi, ed in particolare a coloro che, quando hanno sottoscritto l’abbonamento, mai avrebbero potuto immaginare di poter assistere, ad ottobre inoltrato, ad una sola gara nello stadio amico, oltretutto disputata grazie ad un nulla osta di carattere eccezionale e, giocoforza, in condizioni di sicurezza evidentemente non consone, e con il rischio concreto di arrivare alle porte di novembre per poter ritrovare i propri beniamini, salvo sobbarcarsi decine di Km ed un carico supplementare di spese che nessuno rimborserà mai.

Ma ad essere danneggiata è certamente anche la Reggina stessa, sotto tanti punti di vista: dal dover giocare praticamente in trasferta ogni settimana, con aumento di costi e perdita di potenziali incassi al botteghino, sino al depauperamento di tutti i tentativi, in corso ormai da prima dell’estate, di riavvicinamento e consolidamento dell’ambiente che, invece, per ironia della sorte appare distaccato ed arrabbiato come poche volte è già successo in passato; ed anche il progetto tecnico, apparso subito promettente per tutto il precampionato, rischia seriamente di naufragare, travolto da vicende che di calcistico hanno ben poco, e dunque oltre i propri demeriti.

Certo, il cammino della squadra, seppur ancora molto breve tra rinvii programmati ed accidentali, è stato caratterizzato da più ombre che luci, seppur le due sconfitte, pesanti nel punteggio e nell’andamento delle gare, sono arrivate al cospetto di compagini che, classifica alla mano, stanno dimostrando di avere qualcosa in più in questo momento (il Monopoli è l’unica squadra a non aver perso contro il Trapani), e ci si scorda che, tra campi neutri, fideiussioni, ricorsi, stipendi da pagare e trattative societarie in corso, tra qualche giorno comunque si tornerà in campo, 11 contro 11, per cercare, tra mille difficoltà, di riprendere il discorso possibilmente con la vittoria che costituisce, a tutte le latitudini, ancora il miglior toccasana contro tutti i mali e le inquietudini: lo farà al cospetto di un Siracusa già affrontato a domicilio in Coppa, la cui occasione ci ha mostrato una compagine certamente valida soprattutto in alcune individualità (gli argentini Rizzo e Vazquez su tutti), ma vulnerabile dietro e, comunque, alla portata degli uomini di Cevoli.

Non ci resta che aggrapparci all’ottimismo e, magari, alla dea fortuna che sembra essersi distratta un po’ troppo ultimamente. D’altronde, dal fondo non si può far altro che risalire...

 

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