SERIE C - CATANZARO, mano pesante su 7 Ultras giallorossi per i fatti di Catania: Daspo dai 5 agli 8 anni

21.11.2018 11:19

A nulla sono serviti gli appelli del patron del Catanzaro, Floriano Noto, e di vari esponenti delle Istituzioni, per cercare di limitare le punizioni ai tifosi giallorossi, che si sono resi protagonisti di intemperanze in occasione della gara di Catania. Il Quotidiano del Sud scrive in merito:

Non è servita la presa di posizione del presidente del Catanzaro calcio, Floriano Noto, a difesa della sua tifoseria. Tanto meno la lettera aperta del presidente del consiglio comunale di Catanzaro, Marco Polimeni, al vicepresidente del Consiglio dei ministri, Matteo Salvini. La mano pesante del questore di Catania, Alberto Francini, si è abbattuta già su 7 dei 37 ultras giallorossi rimasti coinvolti nei danneggiamenti all’interno di un autobus dell’Amt a bordo del quale, domenica scorsa, stavano raggiungendo lo stadio Massimino per assistere alla gara di calcio valida per il campionato di “serie C”.

Sette Daspo per una durata compresa tra i 5 e gli 8 anni sono stati emessi a carico dei tifosi che vantavano precedenti specifici. Il divieto più grave è stato spedito all’indirizzo dell’ultras che avrebbe costretto, dietro minaccia, l’autista dell’autobus a viaggiare con le portiere aperte , inducendolo a disattivare il sistema frenante di emergenza, per impedire che i facinorosi lo attivassero. Per gli altri l’accusa di aver preso parte ai disordini che, nel corso del tragitto, li avrebbe visti scandire cori contro la città di Catania e contro la tifoseria etnea, ballando e colpendo ripetutamente e pericolosamente con calci e pugni le strutture dell’autobus sul quale viaggiavano, fino a rompere un vetro divisorio e provocare altri danni al mezzo. Da qui l’avvio degli accertamenti e la successiva identificazione di ogni singolo tifoso a bordo dell’autobus danneggiato da parte degli uomini della Digos di Catanzaro, chiamati a supporto dei colleghi siciliani. Ieri i Daspo annunciati e destinati – c’è da giurarci – a sollevare un polverone nel mondo del calcio, mentre ogni singolo tifoso colpito dal divieto non esiterà a ingaggiare un avvocato per impugnare davanti al Tar il provvedimento che rischia di diventare anche un vero e proprio caso politico".

 

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