CASO CHIEVO - Gazzetta dello Sport: "Ahi Chievo, le plusvalenze possono inguaiarti. Crotone alla finestra". Il deferimento nel dettaglio: "I club non avrebbero avuto diritto a prendere parte ai rispettivi campionati"

26.06.2018 10:25

"Ahi Chievo, le plusvalenze possono inguaiarlo", scrive Gazzetta dello Sport nelle pagine nazionali.



"Sessantadue pagine, operazioni contestate per almeno venti milioni, tabelle dettagliate che spiegano come siano stati aumentati i valori dei calciatori mai più rivisti in campo, bilanci gonfiati con patrimoni netti superiori a quelli esistenti. L'indagine della Procura Federale si è chiusa con i deferimenti dei presidenti di Chievo e Cesena, Campedelli e Lugaresi, con annessa responsabilità diretta per i due club", si legge sul quotidiano sportivo.



"L'arco temporale in cui sono inquadrati i presunti illeciti spazia dal 2015 al 2018. Per l'accusa, le plusvalenze avrebbero consentito ai due club di prendere parte ai campionati, nonostante non avessero i requisiti. L'inchiesta mette a rischio la categoria per i due club o comunque potrebbe gravare i sodalizi di robuste penalizzazioni".



"Il Crotone attende", chiosa Gaz. Sport, "come peraltro sottolineato dal presidente Vrenna durante la conferenza stampa di presentazione del neo tecnico Stroppa".



 



IL DEFERIMENTO - Ecco il comunicato della FIGC sul deferimento a carico dei due club:



"Il Procuratore Federale e il Procuratore Federale Aggiunto hanno deferito al Tribunale Federale Nazionale - Sezione Disciplinare Luca Campedelli e Giorgio Lugaresi, rispettivamente presidenti del Consiglio di Amministrazione di Chievo Verona e Cesena, per aver sottoscritto le variazioni di tesseramento di alcuni calciatori indicando un corrispettivo superiore al reale e per aver contabilizzato nei bilanci plusvalenze fittizie e immobilizzazioni immateriali di valore superiore al massimo dalle norme che regolano i bilanci delle società di capitali, condotte finalizzate a far apparire un patrimonio netto superiore a quello esistente alla fine di ciascun esercizio e ciascun semestre così da ottenere la Licenza Nazionale e l’iscrizione al campionato delle stagioni 2015/2016, 2016/2017, 2017/2018 in assenza dei requisiti previsti dalla normativa federale.

 

In merito alla vicenda, il Procuratore ha deferito altri 18 dirigenti di Chievo Verona e Cesena e le due società a titolo di responsabilità diretta e oggettiva
".



Ecco il riepilogo dei soggetti coinvolti, come da dispositivo FIGC:



"la società AC CHIEVO VERONA SRL a titolo di responsabilità diretta ed oggettiva, ex art. 4, commi 1 e 2, del C.G.S., per le condotte ascritte al suo Presidente munito di poteri di rappresentanza, Luca Campedelli nonché ai suoi Amministratori Sigg.ri Piero Campedelli, Giuseppe Campedelli, Michele Cordioli e Antonio Cordioli;



la società AC CESENA SPA a titolo di responsabilità diretta ed oggettiva, ex art. 4, commi 1 e 2, del C.G.S. per le condotte ascritte al suo Presidente munito di poteri di rappresentanza Giorgio Lugaresi, nonché ai suoi Amministratori Sigg.ri Graziano Pransani, Mauro Urbini, Marino Vernocchi, Walther Casadei, Christian Dionigi, Mauro Giorgini, Claudio Manuzzi, Annunzio Santerini, Guido Aldini, Roberto Checchia, Samuele Mariotti, Giampiero Ceccarelli ed al suo Direttore Generale Sig. Gabriele Valentini".


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