REGGINA, EPPUR SI MUOVE…

04.11.2018 13:21

di Valerio Romito – All’inferno e ritorno: avessimo dovuto giudicare la situazione dopo aver assistito alla prima mezz’ora di Reggina Juve Stabia, saremmo potuti facilmente arrivare alla conclusione che le difficoltà contingenti, unite beffardamente ad una ulteriore dose di sfortuna, avessero avuto quasi definitivamente la meglio sulle residue speranze di affrontare un prosieguo di stagione che potesse rispecchiare le aspettative di inizio campionato. Così per fortuna non è stato.

L’essere invece riusciti a fermare, e con merito, un avversario giunto in Calabria forte di un percorso netto e di quasi tre gol di media a gara realizzati, non può che costituire, ovviamente, una consistente iniezione di fiducia e di consapevolezza dei propri mezzi: al di là infatti del punto conquistato, che non guasta, la squadra ha lasciato la chiara sensazione, così come era avvenuto in quel di Potenza, di poter essere quella che ha lasciato il terreno di gioco, se non con l’amaro in bocca, con qualche rammarico di non aver sfruttato a pieno un finale di partita in netta crescita, cosa inimmaginabile nei giorni che hanno preceduto la gara, anche alla luce della prestazione deludente con il Francavilla.

Chiariamo subito che considerare risolta ogni tipo di problematica sarebbe oltremodo stupido: anche il recente passato ha dimostrato come può essere soprattutto la continuità a dare una precisa connotazione alle legittime aspirazioni della piazza, e che dunque non può bastare una buona performance a travestirsi da rondine per fare primavera. Oltretutto, continua ad imperversare la questione stadio, anche se alcuni segnali, come la paventata possibilità, durata poi solo per alcune ore, che anche la partita si sabato scorso si sarebbe potuta disputare al Granillo, unita al calendario che mette in programma il prossimo turno casalingo al 10 novembre, potrebbero in tal senso autorizzare un cauto ottimismo affinché lo scontro con la Paganese possa coincidere con il ritorno in città degli amaranto, con tutte le conseguenze positive sia in termini sportivi che economici ed ambientali che ne deriverebbero.

Nel frattempo ci prepariamo ad affrontare un sorprendente Rende in una gara che si prospetta quantomeno altrettanto difficile rispetto a quella di sabato sera, visto il rendimento e l’entusiasmo che stanno praticamente facendo volare l’undici dell’ex Ciccio Modesto. Da par suo, Cevoli sembra aver trovato ulteriori conferme sia sul modulo, sul quale più di qualcuno aveva storto il muso alla luce delle gravi falle difensive evidenziate soprattutto nelle prime giornate, sia su una certa continuità in tema di uomini schierati, con otto/nove undicesimi che ormai fanno parte di un undici base che comincia a dimostrarsi piuttosto affidabile, al di là dei necessari “esperimenti” riguardanti il centravanti (finora non troppo fruttuosi a dire il vero…) che fisiologicamente dovrebbero cessare con il completo recupero psicofisico di Viola, apparso però ancora non vicinissimo.

Apprestiamoci dunque a verificare se i progressi intravisti troveranno conferma, e lo dovremo fare ancora un volta di lunedì, e stavolta per motivi francamente ridicoli che, ove ce ne fosse bisogno, pongono un altro macigno sulla credibilità organizzativa di una serie C, la cui tradizione ed il cui prestigio appaiono ormai un lontano ricordo.

 

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