CALCIO CAOS - L'Aic vuole scioperare, la Lega B tira dritta: "Si parte!"

21.08.2018 11:13

Serie B verso il via nel prossimo weekend. Nonostante le pressioni AIC, la Lega cadetta procede imperterrita verso l'avvio del campionato. Ecco quanto scrive Gazzetta dello Sport nelle pagine nazionali:

Agitati, non scioperati. Come da pronostico, la riunione tra i capitani di alcune squadre di B e lo stato maggiore dell’Assocalciatori non sposa la linea dello sciopero. Prova di forza congelata, resta lo stato di agitazione, ma forse resta anche un pizzico di rammarico tra i vertici del sindacato. Damiano Tommasi dice che «non era questo il momento di prendere certe decisioni», ma considerata l’imminenza dell’avvio del campionato di B – ormai tra 72 ore –, viene da chiedersi: se non ieri, quando si doveva decidere di scioperare? Non a caso, il presidente Mauro Balata ha avuto gioco facile a dire, appena saputo l’esito dell’incontro romano: «La B a 19 è un bene per il sistema calcio perché eviterà altri fallimenti. Siamo pronti a cominciare venerdì con Brescia-Perugia».

NIENTE RINVIO Cadrà nel vuoto anche l’ultimo appello, lanciato ieri da Tommasi, per un posticipo delle ostilità. «Continuiamo a ritenere che sarebbe quantomeno più opportuno rinviare le prime due giornate per aspettare il pronunciamento del Collegio di garanzia». Atteso non prima del 7 settembre, giorno che l’accavallarsi dei ricorsi ha trasformato in una specie di B-day da cui dipenderanno destini e collocazioni di almeno due leghe e sei società. La Lega Pro, sul punto, continua ad andare per la propria strada, in direzione contraria alla B. Ieri, da Firenze segnalavano che la presentazione dei calendari della stagione 2018-19, fissata per domani a Roma, «molto probabilmente slitterà».

PRESSIONI Balata, invece, ha fretta di cominciare. Per i Calciatori, lo spinge il timore che il Collegio del Coni il 7 «dia ragione alle società, e non alla Figc e alla Lega». E per scongiurare l’ipotesi di uno sciopero, denunciava ieri l’Aic, la Lega in questi giorni avrebbe distribuito alle sue società un breve documento da far sottoscrivere ai capitani, contenente un impegno scritto a non aderire a forme di sciopero. «Pressioni indebite», le ha definite Tommasi. «Un comportamento antisindacale per cui denunceremo la Lega, è gravissimo», ha annunciato il vicepresidente Aic Umberto Calcagno.

VERSO IL VOTO Schermaglie che però non cambiano la sostanza: la B comincerà, a dispetto del ribaltone che il Collegio di garanzia potrebbe decretare il 7 settembre. «Certo – aveva detto in mattinata il commissario della Figc Fabbricini a Radio Rai – mi sembrerebbe un po’ strano lo sciopero in questo momento vista la compattezza di tutte le 19 squadre di B, che mi hanno richiesto a gran voce di non fare ripescaggi». Sulla necessità di dotarsi presto di nuove regole, che rendano finalmente efficiente e sostenibile il calcio italiano, concordano tutti. A cominciare dal cambio dei format dei campionati, che Tavecchio ormai quattro anni fa definì la «madre di tutte le riforme»: «Sarà la grande incombenza del prossimo Consiglio federale – ha aggiunto Fabbricini – Gli attuali format stridono e il sistema così non regge». Già, ma quando avremo un nuovo presidente e un nuovo consiglio? E chi potrà presentarsi? A giorni l’Aic renderà noto il parere di un noto costituzionalista secondo cui le nuove regole sui mandati non sarebbero applicabile ad Abete and Co. Intanto, però, ieri la legge ha fatto le prime vittime tra i dirigenti sportivi: il membro di Giunta Coni Carlo Magri, al 5° mandato, si è dovuto dimettere «per sopraggiunte incompatibilità», e non gli è potuto subentrare il primo dei non eletti, Fabio Pigozzi, che di mandati ne ha già accumulati quattro.

 

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