SERIE B, CROTONE, E' CASO SCIDA: "I rossoblù tremano, ma Vrenna è fiducioso"

24.08.2018 12:40

Gazzetta dello Sport si occupa della clamorosa questione Scida, rimasta inevasa sino ad ieri, quando è stata pronunciata l'inagibilità dell'impianto di gioco. E' ora corsa contro il tempo per far si che possa disputarsi la gara casalinga del Crotone contro il Foggia del prossimo 2 settembre.

Ecco l'articolo del quotidiano sportivo nelle pagine Sicilia e Calabria:

"La notizia scuote tutto e tutti, anche per la tempistica: un amen cioè alla ripresa del torneo di B. Lo stadio Ezio Scida non ha più l’agibilità e, quindi, uno dei requisiti principi a partecipare al campionato prossimo. La commissione prefettizia che si occupa dei pubblici spettacoli, infatti, ha ritirato l’agibilità all’impianto sportivo che ha ospitato fino a maggio scorso le gare di Serie A del Crotone.

DOCCIA FREDDA Il motivo? Lo stadio è perfetto, ma manca l’autorizzazione della Soprintendenza archeologica della Calabria all’utilizzo delle strutture amovibili realizzate nel 2016 per permettere al Crotone di ampliare a 16 mila posti lo stadio vista la insperata e meravigliosa promozione nella massima serie. L’autorizzazione fu necessaria perché sotto l’asfalto sul quale poggiano le strutture in tubi innocenti della tribuna coperta e della curva Sud ci sono dei reperti archeologici per i quali, nel 1981, fu posto il vincolo di inedificabilità assoluta nell’area (lo stadio già c’era dal 1946). Reperti che non hanno mai visto la luce - se non per un breve periodo di scavo precedente al 1981 - ed a causa dei quali ora è messa a rischio la possibilità di Cordaz e compagni di giocare in casa.

soluzione tampone Nel 2016 il soprintendente archeologico Mario Pagano autorizzò l’installazione temporanea delle strutture amovibili per due anni al termine dei quali dovevano essere smontate. Naturalmente le strutture (curva sud di proprietà del Comune, costata 2,5 milioni di euro, e tribuna coperta con annessi spogliatoi e sala stampa di proprietà dell’Fc Crotone, costata circa 1,3 milioni) sono rimaste lì sperando in una proroga. Invece, il soprintendente è stato irremovibile ed ha negato la proroga ordinando che le strutture fossero smontate riservandosi di far intervenire la forza pubblica.

ALTERNATIVE È anche vero che Comune di Crotone e società di calcio, in questi due anni, non hanno neppure pensato a proporre un progetto per mostrare quantomeno la volontà di spostare l’impianto ed ottenere un permesso per il tempo necessario a realizzare un nuovo stadio: solo di recente il Comune ha pubblicato un bando per cercare un terreno sul quale edificarlo.

ESCAMOTAGE Attualmente l’unica possibilità per giocare allo Scida resta l’assunzione di responsabilità del sindaco Ugo Pugliese. Infatti, solo il primo cittadino - con una decisione del genere - potrebbe tamponare l’emergenza. Possibilità sulla quale spera il presidente del Crotone, Gianni Vrenna: «Sono fiducioso, lo Scida è sempre stato agibile e non vedo perché ci debba essere vietato ora per un contenzioso in corso tra Soprintendenza e Comune. Parlerò con il sindaco e vedremo il da farsi». C’è tempo una settimana per cercare di risolvere il problema e permettere al Crotone di esordire in campionato contro il Foggia il 2 settembre in casa".

 

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